Le iniezioni intravitreali permettono di introdurre direttamente nell’occhio un determinato farmaco attraverso la sclera (la parte bianca dell’occhio), iniettandola nel liquido gelatinoso che riempie l’occhio (corpo vitreo), il quale è a contatto con la retina: il principio attivo viene assorbito da quest’ultima.
Devono essere praticate da un oculista qualificato. I farmaci attualmente approvati ed utilizzati per uso intraoculare sono inibitori della formazione di nuovi vasi sanguigni retinici anomali e cortisonici ANTI VEGF che sono utilizzati nel trattamento della degenerazione maculare legata all’età (forma umida o essudativa), nell’edema maculare diabetico e nell’edema causato da trombosi dei vasi retinici.
I cortisonici sono approvati ed utilizzati per il trattamento dell’edema maculare dovuto a una trombosi dei vasi retinici e per patologie infiammatorie dell’occhio (ad esempio l’uveite).
L’iniezione viene eseguita sala operatoria, in condizioni di sterilità. E’ eseguita in anestesia topica, cioè mediante istillazione di colliri anestetici. Il tempo d’iniezione è molto veloce, circa un minuto, e la sensazione avvertita è minima e della durata di pochi secondi. Dopo l’iniezione è possibile vedere delle mosche volanti (corpi mobili) all’interno del campo visivo che scompaiono, in genere, dopo qualche ora e nel punto d’iniezione potrà comparire una piccola emorragia. Una volta ricevuta l’iniezione, quindi, si può tornare a casa accompagnati. Il primo controllo viene eseguito in ambulatorio il giorno successivo. A distanza di circa 2-3 settimane e, in base ai casi, sarà eseguito un ulteriore controllo.
L’efficacia delle iniezioni intravitreali dipende dal tipo di malattia trattata e dal grado di avanzamento della malattia stessa.
Nella degenerazione maculare essudativa viene praticata un’iniezione al mese per i primi tre mesi; in seguito l’oculista controlla mensilmente la vista e il quadro clinico somministrando ulteriori iniezioni in caso di peggioramento della vista. Nell’edema maculare diabetico o dovuto a trombosi dei vasi retinici viene praticata un’iniezione al mese sino al raggiungimento di una visione che si mantenga stabile per tre mesi consecutivi.
Prima dell’iniezione intravitreale e per monitorare nel tempo gli effetti di tale terapia è necessario sottoporsi ad esame della vista, tonometria, OCT (esame non invasivo che consente di visualizzare i singoli strati della retina) e, quando necessario, alla fluorangiografia.
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