La disprassia è un disturbo della coordinazione motoria o del comportamento.
Non sempre la disprassia interviene in modo importante nella vita di un bambino e, per questo, la linea di confine tra disprassico/non disprassico può essere davvero molto sottile.
Un bambino disprassico ha difficoltà nella coordinazione dei movimenti.
La disprassia, in un bambino perfettamente sano, si può manifestare in diversi modi: difficoltà a compiere gesti come allacciarsi le scarpe, problemi di coordinazione oculo-manuale e di auto-posizionamento nello spazio, difficoltà nell’imparare ad andare in bicicletta, a salire le scale o a tirare un calcio a un pallone o anche disgrafia.
La “diagnosi” di disprassia viene emessa dal pediatra o dal neuropsichiatra infantile solo dopo aver osservato l’aderenza del bambino alle tappe dello sviluppo neuromotorio.
In caso, è bene intervenire per tempo con un percorso di neuropsicomotricità personalizzato.
Molto importante in caso di disprassia oculare, sono gli esercizi ortottici che mirano a organizzare la coordinazione oculo manuale.
Con il termine coordinamento oculo-manuale si intende la capacità di far funzionare insieme la percezione visiva e l’azione delle mani per eseguire compiti di diversa complessità.
Per sviluppare questa capacità occorre far eseguire esercizi e compiti che ne richiedano l’utilizzo, partendo dalle forme più semplici e grossolane per via via accrescere la finezza e la complessità dell’esecuzione.
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